La personalità del creativo da ALLO SPECCHIO

 

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 scena del film CUORE DI MAMMA

 


 

 

 DA IL LIBRO ALLO SPECCHIO  - un e.book di Maurizio Mazzotta in YOUCANPRINT

                   

 

https://www.youcanprint.it/fiction-generale/allo-specchio-9788891141330.html

 

 

 

LA PERSONALITà DELL'INDIVIDUO  CREATIVO

 

                                                                  IL DIVERGENTE

 

In una mostra di invenzioni e inventori, che seguivo con interesse, mi accostai per caso a una vasca posta contro un muro, come di solito si trova nel bagno di casa. Dalla parete pendeva una cordicella  al cui estremo un dispositivo  teneva bloccata una saponetta. La cordicella in realtà era a molla. Alla parete la targhetta descrittiva dichiarava: “cordoncino a molla per recuperare il sapone quando lo si perde immerso nella schiuma”. Non era male come idea e realizzazione. Mi informai in seguito: gli organizzatori dissero che era tra le invenzioni che   non avevano avuto successo, probabilmente nel caso della cordicella a molla   non aveva convinto la sua utilità.

 

Dunque il pensiero divergente dell’inventore aveva prodotto un’associazione insolita e quindi originale: “saponetta - molla”, ma il pensiero convergente, e precisamente la capacità valutativa non gli aveva suggerito che forse tutto sommato il sapone  che scompare nella schiuma non era un  problema.   

 

Il cervello produce due tipi di pensiero: convergente e divergente,  con  capacità intellettive proprie di ciascuno di questi pensieri.  Il pensiero divergente è alla base del prodotto creativo, ma un prodotto creativo è in realtà il frutto della sinergia dei due pensieri: il pensiero divergente esplode ma quello convergente valuta e controlla. Se una persona ha una frenetica attività di pensiero divergente ma difetta di capacità valutative, i suoi prodotti possono pure rimanere originali ma restano soltanto strampalati, incuriosiscono o fanno sorridere.  

 

Gli studi sull’individuo creativo hanno dimostrato tuttavia che è proprio il tratto divergente del pensiero ad essere correlato con le caratteristiche di personalità dello stesso individuo. Insomma una persona divergente, che però difetta di capacità valutative (convergenti) e le cui produzioni hanno poco valore, assomiglia per il resto della sua personalità a un’altra persona che ha sia capacità divergenti che convergenti e che quindi realizza cose belle e in qualche modo utili.

 

Per questo la creatività può essere definita come un insieme di tratti affettivi e intellettivi che permettono all’individuo di mettersi in un particolarissimo rapporto con persone e oggetti della sua esperienza. In questo senso il creativo è un “diverso”:  in una scuola  un bambino, alla maestra che aveva dato il compito di disegnare una testa, di profilo, di fronte, di dietro, chiese se poteva disegnare l’interno di una testa. Verissimo. Potete immaginare la reazione della maestra, “Eccoti, con le solite stupide idee”, “Voglio proprio vedere cosa fai”.

 

Caratteristiche della persona divergente sono la curiosità, il desiderio di indagare e di scoprire il nuovo, cioè espressioni di una affettività positiva, una disponibilità aperta verso tutta la realtà, soprattutto quella che non si conosce. Per questo il divergente possiede maggiori capacità di adattamento, quindi attitudine ad affrontare situazioni problematiche.

 

Anticonformismo, egocentrismo, disinibizione, impulsività, intuizione; equilibrio tra tratti maschili e femminili, dominanza, autoaffermazione; entusiasmo, operosità, persistenza nelle motivazioni e soprattutto resilienza, che è la capacità di riorganizzarsi e riorganizzare il problema in rapporto alle difficoltà incontrate in precedenza, che significa aggirare l'ostacolo e trovare nuove strade.

 

Attenzione! Un luogo comune riconduce la creatività agli artisti: pittori, scultori; tuttalpiù  si comprendono poeti e narratori; musicisti. Non è così. La creatività prorompe in ogni sfera delle attività umane. Le capacità del pensiero divergente, che sono quelle che producono il cambiamento, si riscontrano in tutti i campi in cui operano gli essere umani. Artigiani e tecnologi; scienziati e filosofi; economisti e politici; commercianti ed esperti di marketing; militari; religiosi. Si producono opere e azioni di grande spessore in ogni campo.

 

Altra caratteristica della creatività è - tenetevi forte perché non si accetta facilmente - che la creatività non ha nulla a che vedere con la morale, l’etica, la visione del mondo e degli uomini. Un criminale può esser straordinariamente creativo…

 

Le indagini sulla personalità hanno notevolmente ridimensionato l’associazione tra follia e genialità, tra follia e pensiero divergente, propria della visione romantica della vita e degli uomini. Si può dire solo che nell’individuo divergente la forza dell’Io è tale che può permettersi di regredire nell’infanzia, di eccedere,  convinto di recuperare -  e infatti lo recuperano -  il senso di realtà. A fronte di alcuni casi di poeti e pittori folli ci sono uomini e donne dalla creatività geniale e possente che non sono per nulla pazzi; sono quelle caratteristiche sopra accennate, quali prima di tutto l’anticonformismo, che fanno pensare alla diversità, che molto spesso si  associa alla follia. Ma se qualcuno crede di offendere un creativo urlandogli che è un diverso, non raggiunge il suo scopo perché lo fa felice: è proprio quello che il creativo vuole sentirsi dire.

 

 

 

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 ALLO SPECCHIO  - un e.book di Maurizio Mazzotta in YOUCANPRINT

                   

 

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ALLO SPECCHIO

Il pene male - detto e altri pezzi corti

 

Un e.book di Maurizio Mazzotta in YOUCANPRINT

 

 

                         Sinossi

Che cosa fa perdere la fiducia in noi stessi?

Che significa essere assertivi?

Perché accade che a volte il pensiero si blocca e perché invece altre volte sembra proprio che se ne vada per conto suo?

È proprio vero  che alcune persone hanno difficoltà a emozionarsi?

 

Le emozioni, la fiducia in se stessi, l’autonomia di pensiero, il pensiero che supera i limiti. Questi i temi, insieme a ciò che riguarda gli Altri: l’aspettativa, l’empatia, i pregiudizi, gli errori di valutazione, i ruoli che assumiamo in gruppo, ciò che emerge quando stiamo insieme a chi ci piace e a chi non ci piace.

 

È la voglia di guardarsi allo specchio non per compiacerci come Narciso, ma per conoscerci osservandoci; per ipotizzare motivi alla base dei comportamenti e delle modalità con cui ci poniamo in relazione con gli altri, con noi stessi, con gli oggetti; per comprendere il senso di alcuni modi di dire, di gesti e mimiche che esprimiamo, di posture che assumiamo, di cose che facciamo.

 

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