TUTTO BENE? NO, GRAZIE

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FOTO: Ero nella città fantasma di Fengdu in Cina quando la mia attenzione fu attirata da questo bassorilievo intagliato nella pietra di un ponticello. Un essere antropomorfo (simile ad un gibbone a dimensione umana) dona un frutto a guscio ad un pellegrino nelle acque agitate di un torrente. Ho rispolverato questo scatto come auspicio di riconciliazione tra uomo e ambiente naturale. 

 

 

Maurizio D'Anna   -   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

                                                                    Tutto bene? No, grazie.

 

                                                                                                           di Maurizio D'Anna

 

(Dedicato a chi ha core e agio di leggermi)

 

“Come stai? Tutto bene?”
Quando mi si chiede come io stia non posso dire ‘male’, forse neppure ‘bene’, di certo non ‘tutto bene’.
Come può il mio relativo benessere prescindere dal malessere generale? C’è una stretta connessione tra il mio spirito e l’anima del mondo, così come non riesco a non nutrire un sentimento controverso nei confronti del genere umano a cui appartengo. 
La controversia in realtà è dicotomia mia e della stessa natura umana. Bene e Male. Bontà e Cattiveria. Altruismo ed Egoismo. Forza e Fragilità. Bianco e Nero di tutto. Tutto genera in me amore da un lato e rancore dall’altro. Empatia verso un’umanità che batte in ritirata, prima potente e prepotente, ora pavida e accartocciata nelle sue insicurezze. Biasimo per il cattivo uso che si fa dello strumento magnifico di cui si dispone: l’intelligenza cosciente. 
L’Uomo possiede la capacità, forse unica, di capire l’ordine dei massimi sistemi che regolano l’universo ma che, di conseguenza, è anche causa del delirio di onnipotenza che induce alla presunzione di dominio, di controllo. 
In ciò non fa i conti con un problema, si chiama Caos. È nello stato delle cose e nella nostra stessa natura. Il Caos è disordine, ma il disordine non è distruzione, piuttosto lo chiamerei ‘dispersione‘. Il Caos non è un processo incontrollato, perché è parte di quelle stesse leggi che lo regolano e che abbiamo definito “Entropia” e denominato come “2º Principio della Termodinamica”. Definito, denominato dall'uomo... ma non controllato. Questo perché, purtroppo per noi, il controllore è la Natura stessa, la quale, proprio quando ci illudiamo di asservire, ci fa capire chi comanda.

Cercando di far pace con me stesso, ciò che i miei occhi lucidi vedono oggi, in piena emergenza pandemica, è l’avanzare della Natura animale e vegetale conseguente all’improvviso arretramento di quella umana. Un fenomeno in controtendenza con ciò che si è finora assistito e che, pare, sia la ragione prima del manifestarsi del Covid-19. 
Lo “spillover”, il salto che permette all’agente patogeno di passare all’uomo da altre specie animali provoca malattie definite “zoonosi”, che son legate al nostro incauto avanzamento, con distruzione di ecosistemi naturali e con il commercio di animali selvatici. 
Il contrattacco della Natura dovrebbe, credo, rientrare in un processo reversibile e in un’opportunità di riconciliazione che noi, gloriosi e miseri esseri umani, senz’altro, non sapremo cogliere. 

Questo anche perché, superata la paura ma non il pericolo, quelle poche risorse economiche e mentali destinate alla ricostruzione dell’equilibrio dell’ecosistema, saranno riconvertite per fronteggiare la crisi finanziaria mondiale, con nuovi sfruttamenti e nuove prevaricazioni. 

Ecco come l’Entropia, intesa come tendenza verso il disordine che sfocia in nuovi “stati più probabili”, grazie alla nostra “intelligenza”, ci si ritorcerà ancora contro e poi ancora, fino alla fine del mondo.

Ecco come, a causa di queste mie elucubrazioni, se mi chiedete come io stia, come posso dire “bene” anche se sto bene?

 

30.04.2020

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