Gli uomini delle vigne
"Gli uomini delle vigne “ vuole esprimere la necessità di curare sia i rapporti interpersonali, privilegiando la disponibilità all’ascolto e l’autenticità dell’offerta comunicativa, sia il rapporto uomo-natura in quanto possibili rimedi al malessere che l’uomo stesso produce. Una metafora per esprimere il bisogno di emozioni e contatti autentici. |
La storia narra dell’incontro tra una giovane fotografa, Cecilia, molto sensibile, tormentata dalla violenza nel mondo ( la madre è stata assassinata, lei presente, durante una rapina in banca ) e una coppia di personaggi di mezza età , i D’Urso, Mario e Francesca, personaggi straordinari, scrittori e traduttori di favole, anch’essi toccati dal dolore per la perdita per malattia dell’unica figlia. I D’urso hanno reagito cercando stimoli nell’arte e nella fantasia, nei contatti umani e nella natura: la loro casa è una villa di campagna in una piana sterminata di vigneti, a poca distanza da una città . L’occasione dell’incontro è proprio un evento che sta per accadere e che sconvolgerà la piana, cioè la costruzione di un’autostrada; per questo i D’Urso danno l’incarico a Cecilia di realizzare un album di foto che possa tramandare la memoria della “ Piana dei Vigneti “.
Un altro personaggio si inserisce nella storia ed è Sara, una compagna di scuola di Cecilia, che al momento del loro ritrovarsi vive il dramma sentimentale dell’abbandono e del tradimento da parte del suo ragazzo e di una sua amica.
La storia tragica di Cecilia, la sua particolare sensibilitĂ artistica le fanno porre attenzione agli eventi intrisi di violenza. La violenza degli uomini sui loro simili, che si dilata nella violenza alla natura, agli esseri viventi senza differenze.
In questi ultimi anni tale attenzione è emersa sempre più alla coscienza e Cecilia ha cominciato a porsi interrogativi sulla natura dei rapporti tra gli uomini e a sentire il bisogno di esprimerli, ma proprio Enzo, il suo ragazzo, non è in grado di cogliere questa esigenza preso dal vortice della vita quotidiana, teso a realizzare un progetto di vita improntato a una realizzazione concreta, troppo concreta e definita, troppo rispondente ai bisogni sollecitati dalla società piuttosto che alle esigenze profonde dell’essere umano.
In Cecilia la stessa arte, il suo desiderio di esprimersi con le immagini è scevro di ambizioni. Come artista autentica lei ha bisogno di ricreare il suo mondo interiore e questo suo mondo è un continuo interrogarsi sull’essere umano.
Tra Cecilia ed Enzo accade una frattura, la frattura tra due elementi fondamentali dell’uomo: la memoria e il progetto, il passato e il futuro. La memoria senza il progetto è continua riflessione, un interrogarsi senza costruire. Cecilia è aiutata perché possiede gli strumenti, l’arte per esprimersi, ma in lei il progetto, il futuro, anche il futuro come artista sta perdendo di interesse. Ha consapevolezza di ciò e per questo è in un momento che prelude alla crisi.
Il progetto senza memoria, il futuro senza le riflessioni del passato, del nostro passato e quindi dei nostri bisogni autentici è un costruire senza fondamenta, un costruire su bisogni indotti, un costruire senza crescita personale. Enzo è preso dai miraggi della società tecnologica e ricca, la sua aspirazione è l’alta finanza.
La capacità di comunicare ( capacità di interagire con gli altri ma anche di dare agli altri messaggi positivi) di Mario e Francesca si rafforza, anzi ha motivo d’essere dal fatto che sono una coppia, ciascuno con le proprie peculiarità : Mario con la sua fantasia che trascina, che fa volare e soddisfa il bisogno di riscrivere la realtà , e Francesca con la sua capacità di “ tradurre ” e soddisfare i bisogni pratici, concreti degli altri, che significa comprenderli fino in fondo. Quanto ai suoi bisogni c’è quello della madre deprivata della figlia, anche e forse soprattutto per questo motivo il suo cuore si aprirà a Cecilia.
Tra i loro amici più intimi la coppia Cervi, Armando e Annalisa, con i quali hanno un rapporto molto intenso: hanno insieme l’amore per la natura ( fanno tracking ), e la loro confidenza è tale per cui insieme organizzano ogni anno la festa di fine estate nella villa dei D’Urso.
I Cervi conoscono tutto di Mario e Francesca e sarà Armando, durante la festa, nella quale c’è anche Sara portata da Cecilia, a dare un’interpretazione del modo di essere di Mario e Francesca identificandoli con la favola stessa, inventata da Mario, degli uomini delle vigne. Questa favola Mario la racconta a Cecilia mentre le mostra dalla terrazza della villa la Piana che la circonda.
I D’Urso insomma danno risposte a Cecilia e la “recuperano “ e Cecilia, che lavorando nella Piana per compiere il suo lavoro di fotografa, mentre si riposa sogna gli uomini delle vigne, a sua volta realizza un rapporto costruttivo e significativo con Sara.
Quando – nell’azione del film – ha l’incarico dai D’Urso di fotografare la Piana dei Vigneti, Cecilia è contenta dell’occasione di ricreare con la sua macchina fotografica un intero territorio che all’apparenza, nonostante la presenza dell’uomo, sembra incontaminato. E questo lo comunicherà a Sara.
Sara si è da poco laureata in medicina e da qualche mese fa pratica proprio presso lo studio di Armando Cervi, l’amico dei D’Urso, col quale ha una certa confidenza in quanto parente della madre.
E’ stata compagna di scuola di Cecilia negli anni delle medie e ha impresso nella mente il tragico avvenimento di cui Cecilia era stata vittima. Questo aspetto rappresenta il nocciolo del legame che si sviluppa tra Sara e Cecilia e spiega anche la percezione che Sara ha di Cecilia.
Intanto, quando la storia narrata inizia, Sara si sta chiudendo avvolta dalla sofferenza e dalla rabbia per il tradimento del ragazzo e dell’amica. E’ consapevole che la sua situazione psicologica non le consente di far bene il suo lavoro, di essere poco comunicativa con i pazienti e questo la disturba ancora di più. L’incontro con Cecilia, lo stabilirsi di una relazione significativa, i modelli di vita – assorbiti dai D’Urso - che Cecilia involontariamente propone daranno anche a Sara la forza di aprisi nuovamente al mondo.
E la storia termina con il loro “ perdersi “ di notte nella Piana dei vigneti e il loro percepire la presenza fortificante della natura, rappresentata dal vocio sommesso, impercettibile di questi personaggi immaginati o reali ?, gli uomini delle vigne, che comunque rappresentano il bisogno di emozioni e contatti autentici.
TITOLI DI TESTA
FEDERICA LEONE Cecilia |
VALENTINA STASI Sara |
MAURIZIO MAZZOTTA Mario | MARIA ROSARIA SAVOIA Francesca |
In ordine di apparizione:
CATERINA SAVOIA, madre di Cecilia | PINA CARLA’, la commessa |
MASSIMO BARONE, Armando Cervi | FRANCO CAMISA, il paziente |
MARIA RITA METRANGOLO, madre di Sara | MARCO PASSERI,Enzo |
TONIA PETRUZZELLI, segretaria | GIULIANO DI GREGORIO, Angelo |
ANNALISA BELLISARIO, Annalisa Cervi | MARCELLO PASSERI, Piero Gallone |
STEFANIA MAZZOTTA, amazzone | MIRANGELA CAPPELLO, la buongustaia |
VINCENZO DI DONFRANCESCO, il cameriere | GIANNI GIANGRANDE, l’amico di Mario |
MARCELLO PANICO, il tanguero | |
ANTONIO NICOLARDI e LUIGI DELL’ANNA, gli uomini delle vigne |
e ancora gli animali:
DOC, il cane randagio | FOX E LIEBE, i pastori tedeschi dei D'Urso |
CHICCA, la gatta di Cecilia | ZIZI’, il gatto dei D’Urso |
Soggetto e sceneggiatura
MAURIZIO MAZZOTTA
Coregia, fotografia, operatore di ripresa
MARCELLO PASSERI
Montaggio
MAURIZIO MAZZOTTA - MARCELLO PASSERI
Collaborazione al montaggio
DANIELE FAGGIANO
Musiche originali
TONIO PANZERA
Postproduzione audio
GIULIANO MICHELINI
Sistema di ripresa
in Digital Video
Canon XM 1
Editing e montaggio
digitale realizzato con
Final Cut Pro,
su piattaforma Mac OS X
Il tema degli uomini delle vigne
è tratto da
“Salento” in Plaisirs d’amour
di René Aubry
per gentile concessione
dell’autore e dell’Editrice
HOPI MESA
La poesia letta da
Giuliano Di Gregorio
è tratta da “ Il Profeta”
di Khalil Gibran
Edizioni “Guanda”
Regia
MAURIZIO MAZZOTTA
Produzione 2003
2emme
TITOLI DI CODA
Si ringrazia per l’ ospitalità :
Davide AVERSA
( Pub TAPAS - Lecce )
Alessandro CANDIDO
( Az. Vitivinicola F. CANDIDO )
I coniugi FUSCO
( per Pil Green )
Paolo LA PERUTA
( Caffè Letterario – Lecce )
Adriana MELLONE ANDRETTA
( Palazzo ROLLO – Proprietà ANDRETTA - Lecce )
Michele MICATI
( Ristorante DIVINA PROVVIDENZA - Lecce )
Ernesto MOLA
( Studio medico ORIZZONTI - Lecce )
Gianni NEGRO
( Circolo EUROEQUISERVICE - Corigliano )
Francesco PATROCINIO
( FISE – Federazione Italiana Sport Equestri )
Paolo PERRONE
( GIEFFE srl - Lecce )
Hanno collaborato:
Michele BORTONE
( Copisteria DUEBBI - Monteroni )
I corsisti del I° Laboratorio
di sceneggiatura e regia
“ Dall’idea al ciak “
tenuto presso il Caffé Letterario:
Erminia ALEMANNO
Fabio DE MAJO
Annalisa MONTINARO
( segretari di edizione )
Alfredo CERQUA
Rino CORDELLA
Francesco MUSCELLA
( attrezzisti )
Uno speciale ringraziamento a:
Paolo PINTO
Marc VAN PUT
Comparse:
Luciano AIUTO
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Gaia BARLETTA
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Franco BIANCO
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Valerio BRUNO
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Maria CAZZATO
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Antonella CRESCENTE
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Gigi DELL ’ ANNA
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Giovanna DE MAIO
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Fabio DE MAJO
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Diletta DE NOTARIUS
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Marco DE PANDIS
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Marta DE RINALDIS
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Annarita GRANDE
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Anna GRECO
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Evisa HYSKAJ
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Massimiliano LAURETTI
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Alessio MAGGIO
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Michele MAGGIO
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Chiara MAZZOTTA
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Michele MICATI
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Alberto MOLA
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Giovanni MONACO
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Francesco MUSCELLA
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Adriana NACHIRA
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Valentina PANICO
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Torquato PASSERI
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Paolo PEDONE
|
Venusia PELLE'
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Enrico PRETE
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Caterina QUARTA
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Paolo ROLLO
|
Carlo RIZZO
|
Roberta TONDI
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Marcella ULLO
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Renato VERDESCA
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Walter VOLI
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Alternative Film Festival
International indipendent film festival
Picciano (PE) 16 –26 ottobre 2003
COMUNICATO STAMPA
L'Alternative Film Festival nasce dalla volontĂ di un gruppo di appassionati, che cerca di dare spazio al cinema meno commerciale e con poche risorse, che rappresenta l'indicussa "gavetta" per chi vuole lavorare nel mondo del cinema. L' AFF cerca di ricavare una nicchia adatta a chi da anni realizza film indipendenti, cerca di diventare, ed essere in futuro, un punto di riferimento, ed anche un punto di lancio per attori, registi, produttori e tecnici che tanto danno e potranno dare al cinema. Possiamo ricordare molti registi che hanno fatto del loro cinema "Alternativo" ragione di vita: tra i tantissimi piu' o meno conosciuti citiamo Lucio Fulci, Mario Bava, Lamberto Bava, Luigi Cozzi, Sergio Stivaletti, Al Festa, Dario Argento e molti altri. Questi sono alcuni dei tanti esempi che hanno reso famosi i generi thriller ed horror in Italia, anche se a partrire dalla fine degli anni 80 nel nostro Paese sono rimasti pochi registi che continuano a girare questo genere di film, ma con AFF li potrete rivedere nelle nostre Retrospettive
EVENTI SPECIALI EDIZIONE 2003
• Mario Bava: retrospettiva dedicata al regista Cult italiano, verrà presentato il restauro della pellicola “TERRORE NELLO SPAZIO” e il CD della colonna sonora in stereo composta da Gino Marinuzzi Jr.
• Dedicato a Lucio Fulci: presentazione del film cult “SETTE NOTE IN NERO” verrà presentato il lavoro di restauro per il CD prodotto dalla Digitmovies AE in collaborazione con la Cinevox records.
• Film in contemporanea cinematografica in collaborazione con MEDUSA FILM e WARNER:
Insomnia, Confidence,il respiro, Il club degli imperatori, Anything Else, Il signore degli anelli "la compagnia dell'anello", Il signore degli anelli "le due torri", Io non ho paura, El Alamain, The Italian job, Matrix Reloaded, Il genio della truffa, L'anima Gemella, Il figlio della sposa, The dreamers
• Presentazione della pellicola “MASCHERA DI CERA” e dell'edizione speciale della colonna sonora con la presenza di SERGIO STIVALETTI regista ed effettista e MAURIZIO ABENI compositore.
• Presentazione in anteprima nazionale del nuovo film di ALEX CIMINI “RIFLESSI” e del film con PAOLO CALISSANO “MIMESIS” saranno presenti il regista e gli attori.
• Presentazione dei cortometraggi con FRANCO NERO “L'ultimo pistolero” con LEO GULLOTTA “Vecchio” e del LUNGOMETRAGGIO di Marco Lanzafame con REMO GIRONE “LA GOCCIA”
• Presentazione del nuovo film prodotto dalla DIGITMOVIES AE “MISS MY MUSE IN SUMMERTIME” di Giacomo Cimini e dei DVD di MARCELLO GORI e di AFF 2002
PER IL PROGRAMMA COMPLETO E PER GLI AGGIORNAMENTI O VARIAZIONI VISITATE IL NOSTRO SITO WWW.AFF.ST
Il Festival si articola in diverse sezioni:
- Concorso Internazionale Lungometraggi;
- Concorso Internazionale Cortometraggi;
- Concorso Internazionale Animazione;
- Premio Videomakers (Prodotto realizzato da non professionisti);
- Premio Internazionale DIGITMOVIES Web Festival;
- Premio Speciale Documentari;
- Premio Speciale Scuole Video-Cinematografiche.
Film di caratura internazionale concorreranno ai premi della quarta edizione. Hanno preso parte films da tutti i Paesi tra cui Inghilterra, Canada, Australia, Argentina, Portogallo, Spagna, Francia, Iran, Israele, Georgia, Cina, Taiwan etc…
INCONTRI CON GLI AUTORI DEI FILM SELEZIONATI
Giovedi 16
Ore 19:30 La tana delle formiche
Venerdi 17
Ore 19:00 Incub(azione)
SABATO 18
Ore 16:00 Quejcoss
Ore 18:00 Lia
Ore 18:10 Film
Ore 18:25 Il mondo sbagliato
Ore 18:55 Gli uomini delle vigne
Ore 20:30 Resti d'aria
Ore 20:50 L'Ultimo pistolero
Ore 23:00 Il salvatore e l'assassino
Ore 23:16 Il cuore delle cose
Domenica 19
Ore 17:00 Narciso
Ore 18:00 Via livornese 788
Ore 18:25 Mondi sospesi
Ore 18:50 Dulcis in fundo
Ore 19:15 Riflessi
Ore 19:30 Jack fly
Ore 19:40 Non può piovere per sempre
Venerdi 24
Ore 17:00 Come se un giorno si potesse
Ore 18:40 Blood boonds
Ore 18:50 Strani anelli
Ore 19:50 Le sorelle swarionsky
Ore 20:00 MIMESIS
A LECCE CINE TEATRO AUDITORIUM ANTONIANUM
LUNEDI 9 GIUGNO 2003 ORE 21
PROIEZIONE DEL VIDEO AMATORIALE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI MAURIZIO MAZZOTTA COREGIA E FOTOGRAFIA DI MARCELLO PASSERI MUSICHE DI TONIO PANZERA REGIA DI MAURIZIO MAZZOTTA |
PRESENTAZIONE DEL PROF. GIULIANO CAPANI
(Storia del Cinema all’ Università di Lecce)
Una metafora per esprimere il bisogno di emozioni e contatti autentici;
la disponibilita’ all’ascolto, l’integrarsi con la natura come possibili rimedi al malessere che l’uomo stesso produce.
* Nel film sono inseriti brani tratti da “Salento” di René Aubry per gentile concessione dell’autore e della casa discografica.
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